Verre confisca gli oggetti preziosi della città di Alunzio

Inizio: "Cum Haluntium venisset praetor laboriosus et diligens, ipse in oppido noluit accedere..." Fine: "...extorqueri alia e manibus mulierem, effringi multorum fores, revelli claustra. "

Quando il laborioso ed infaticabile pretore arrivò ad Alunzio, non volle entrare n città perché la salita era scomoda e scoscesa, ordinò di chiamare Arcagato, cittadino di Alunzio, uomo tra i più famosi non solo nella sua città, ma in tutta la Sicilia.

Gli diede l'incarico che qualsiasi cosa ci fosse ad Alunzio di argento cesellato o anche qualcosa di vasi di Corinzio, subito portasse tutto ciò dalla città sulla riva del mare. Arcagato risalì in città.

Uomo nobile, che voleva essere amato e stimato dai suoi, mal sopportava quell'ncarico datogli da costui, e non sapeva che fare; rende noto eia che gli è stato ordinato; ordina che tutti tirino fuori ciò che hanno.

La paura era enorme; infatti lo stesso tiranno non si allontanava; sdraiato sulla lettiga aspettava presso il mare, ai piedi della città, Arcagato e l'argento.

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