A età diverse doveri diversi (Versione Cotidie legere e dalla sintassi al testo)

A età diverse doveri diversi - versione latino Cicerone
da Cotidie legere e Nuovo dalla sintassi al testo
versione libro Cotidie Legere n° 12 pagina 230

Et quoniam officia non eadem disparibus aetatibus tribuuntur aliaque sunt iuvenum, alia seniorum, aliquid etiam de hac distinctione dicendum est....

Versione libro Nuovo dalla sintassi al testo
versione libro Cotidie Legere n° 12 pagina 230
Traduzione cotidie legere

inizio: "Quoniam officia non eadem..." Fine: "...se desidiaeque dedat.

E ancora le età diverse non hanno gli stessi doveri: altri sono i doveri dei giovani, altri quelli dei vecchi.

A proposito di questa distinzione conviene perciò dire qualche cosa. E' dovere del giovane rispettare gli anziani, scegliendo tra essi i più specchiati e stimati, per appoggiarsi al loro autorevole consiglio; perché l'inesperienza giovanile ha bisogno di essere sorretta e guidata dalla saggezza dei vecchi. E soprattutto bisogna tener lontani i giovani dai piaceri sensuali, ed esercitarli nel tollerare le fatiche e i travagli dell'animo e del corpo, sì che possano adempiere con vigorosa energia i loro doveri militari e civili.

E anche quando vorranno allentare lo spirito e abbandonarsi alla letizia, si guardino dall'intemperanza e si ricordino del pudore; cosa che riuscirà loro tanto più facile se non impediranno che a ricreazioni di tal genere assistano gli anziani.

Quanto ai vecchi, essi dovranno diminuire le fatiche del corpo e aumentare gli esercizi della mente; e dovranno impegnarsi ad aiutare con consigli e saggezza quanto più è possibile gli amici, la gioventù e, soprattutto, la patria.

Versione libro Nuovo dalla sintassi al testo

Poiché alle diverse età non sono attribuiti gli stessi doveri, alcuni sono dei giovani, altri dei più vecchi, e riguardo questa distinzione bisogna dire qualcosa.

E' dovere del giovane rispettare gli anziani e tra loro scegliere i migliori e i più degni, per appoggiarsi al loro consiglio e autorità; infatti l'inesperienza dei giovani deve essere sorretta e regolata dalla saggezza degli anziani. Soprattutto bisogna tenere distanti i giovani dai piaceri sensuali e bisogna esercitar(li) nella laboriosità e nella pazienza sia nell'animo che nel corpo, affinché sia forte la loro operosità nei doveri sia militari che civili.

Inoltre quando vorranno rilasare gli animi e abbandonarsi al piacere, si guardino dall'interperanza, si ricordino della pudicizia, cosa che sarà più facile se gli anziani vorranno supervisionare (lett. : "non vorranno non supervisionare") tali attività. Riguardo agli anziani è opportuno che diminuiscano le fatiche del corpo, e aumentino le esercitazioni dell'animo, in verità impegnadosi per aiutare gli amici, la gioventù e soprattutto lo stato con avvedutezza e saggezza quanto più possibile.

Infatti niente è più da fuggire per la vecchiaia che l'abbandonarsi all'infermità e all'inerzia.

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