Cicerone chiede consiglio ad Attico (Versione Cicerone)

Cicerone chiede consiglio ad Attico Cicerone

CICERO ATTICO SAL. Diligenter mihi fasciculum reddidit Balbi tabellarius. accepi enim a te litteras quibus videris vereri ut epistulas illas acceperim....

Cicerone ad Attico Il corriere di Bulbo diligentemente mi ha consegnato il plico. Infatti ho ricevuto da te le lettere con le quali mi sembri temere che io non abbia ricevuto quelle lettere.

Che certamente non avrei voluto mai consegnate; infatti mi hanno aumentato il dolore, che se si fossero imbattuti in qualcuno avessero portato qualcosa di noto. Cosa infatti di tanto noto che il suo odio contro di me e questo genere di lettere? Neppure Cesare sembra aver mandato a questi quasi cose se fosse offeso per la sua malvagità, ma, credo che i nostri mali fossero più noti. Infatti giacchè scrivi che tu temi che neppure lo danneggino e vuoi che io provvedi a quella cosa, non permise neppure gli si chiedesse di quello, ciò certamente non mi è fastidioso.

Quello che è più fastidioso non impedisce codesti favori accordatimi. Che cosa dunque suggerisci? Infatti già riesco a stento a resistere con il corpo a questo clima opprimente di qui, che mi apporta fatica nel dolore. Se darò l'incarico a quelli che vanno lì, di scusarmi, io stesso mi avvicinerò di più?Chiedo, e ascoltami cosa che spesso richiesta non hai fatto, aiutami con un consiglio.

So che la cosa è difficile, ma mi sembra che quella cosa ti interessi nelle difficoltà così come nelle mie cose di grande valore. Certamente essendo durato progredirò in qualcosa se questo accadrà.

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