Cicerone contro Catilina 2 - latino a colori

Inizio: Quid? Cum te Praeneste Kalendis ipsis Novembribus occupaturum nocturno impetu esse confideres, ...Fine: adeo de orbis terrarum exitio cogitent.

Come? Quando credevi che avresti occupato Preneste con un attacco notturno alle Calende di Novembre, non ti sei forse reso conto che per mio ordine quella colonia era stata fortificata con le mie guarnigioni, guardie e sentinelle?

Non fai nulla, non prepari nulla, non pensi nulla che non io non solo venga a sapere, ma che anche veda e percepisca chiaramente. Richiama dunque alla memoria con me quella notte passata; comprenderai senz'altro che io attendo più alacremente alla salvezza della Repubblica che tu alla sua rovina.

Dico che tu la notte scorsa sei venuto tra i falciatori - non parlerò oscuramente - nella casa di Marco Leca; e che nel medesimo luogo si erano riuniti numerosi complici della stessa pazzia e scelleratezza. Osi forse negarlo? Perché taci? Se lo neghi, lo proverò. Vedo, in effetti, che qui in Senato vi sono alcuni che furono insieme con te. Oh dei immortali!

In che mondo mai viviamo? In che città viviamo? Che Repubblica abbiamo? Qui, proprio qui, nella nostra classe, o padri coscritti, in questa santissima e autorevolissima assemblea della Terra, vi sono alcuni che meditano la morte di tutti noi, la rovina di questa città e addirittura del mondo.

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