Cicerone risponde a Bruto sul perfetto tipo di eloquenza (Versione latino)

Cicerone risponde a Bruto sul perfetto tipo di eloquenza
Autore: Cicerone
In limine memoriae n° 83 pagina 129

Utrum difficilius aut maius esset negare tibi saepius idem roganti an efficere id quod rogares diu multumque, Brute, dubitavi....

O Bruto, ho dubitato, se fosse più difficile o arduo dirti di no dato che troppo spesso mi domandavi la stessa cosa oppure eseguire ciò che mi domandavi da molto tempo e in modo insistente.

Infatti da una parte mi sembrava troppo crudele offrire un diniego a colui che amavo in modo particolare e per il quale sentivo di essere molto caro, soprattutto nel momento in cui domandava giuste cose ed era affamato di un alto sapere, dall’altra a malapena pensavo che l’intraprendere un’impresa così grande quanto era a mia opinione difficile non solo raggiungere con l’eloquenza ma anche abbracciare col pensiero, fosse cosa propria di quello che aveva timore delle critiche dei sapientii e dei saggi.

Cosa vi è infatti di più difficile, quando c'i è una così grande differenza tra i buoni oratori, che valutare quale sia il modo migliore e per così dire forma di eloquenza?

E poiché tu me lo domandi roppo spesso, inizierò non tanto con la speranza di fare quanto con la volontà di provare. Preferisco infatti, dal momento che ho dato seguito al tuo ardente desiderio, che tu esiga da me la saggezza piuttosto che la benevolenza se non avrò compiuto una (tale ) opera.

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