Come nasce un tiranno (versione latino cicerone)
Come nasce un tiranno Cicerone
Ex nimia licentia, quae saepe sola libertas putatur, ut ex stirpe quadam, exsistit et quasi nascitur tyrannus....
Dall’anarchia senza freni, che spesso si ritiene l’unica libertà, come da una specie di radice, spunta e, per così dire, nasce il tiranno.
Come infatti dall'eccessiva potenza dei grandi nasce la rovina dei grandi, così la libertà stessa punisce questo troppo libero popolo con la schiavitù. Tutti gli eccessi, sia nel clima, sia nei campi, sia nei corpi, generano l'eccesso contrario, e ciò accade soprattutto in materia politica, in cui la troppa libertà tanto per i popoli quanto per i privati finisce col trasformarsi in troppa schiavitù.
Da questa massima libertà si genera dunque un tiranno e la più ingiusta e la più dura delle servitù. Da questo popolo indomito o, meglio, da questo mostro è scelto, di solito, un duce audace, impuro, che perseguita, protervo, i cittadini che han più meritato della patria e largheggia verso il popolo con la ricchezza propria e con la ricchezza altrui. E potendo egli, come privato, aver qualche timore, gli si affidano comandi: e i comandi restano e ben presto gli si concede una guardia del corpo, come nel caso di Pisistrato in Atene.
Insomma, essi si rivelano i tiranni di quegli stessi uomini dai quali sono stati innalzati al potere. Se riescono a vincerlii uomini virtuosi, si ricostituisce uno Stato; se, invece, li vinconoi uomini spudorati e disonesti, nasce il partito dei depravati, che è un’altra categoria di tiranni
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