I poeti sono un prezioso dono degli dei - Cicerone versione latino CAMENA

I poeti sono un prezioso dono degli dei versione latino Cicerone libro Camena

Quotiens ego hunc Archiam vidi, iudices, utar enim vestra benignitate, quoniam me in hoc novo genere dicendi tam diligenter attenditis,...

Quante volte ho visto Archia, o giudici - approfitterò della vostra benevolenza, giacché mi ascoltate con tanta attenzione in questo nuovo genere d'oratoria - quante volte l'ho visto recitare all'occasione, senza aver preparato nulla per iscritto, un gran numero di versi eccellenti sulle vicende allora in atto! Quante volte l'ho visto, se richiamato, ritrattare un soggetto cambiando parole e concetti! Ciò che poi aveva composto con cura e riflessione, ho notato che riscuoteva un'approvazione degna della gloria degli antichi scrittori.

E quest'uomo non dovrei dunque amarlo, non dovrei ammirarlo, non dovrei pensare di difenderlo in tutti i modi? Ma noi abbiamo appreso da uomini di grande valore e grande cultura che lo studio delle altre discipline è fatto di dottrina, di regole, di tecnica, mentre il poeta vale per la sua naturale inclinazione, è animato da forza intellettiva, è come pervaso da uno spirito divino.

Perciò giustamente quel nostro celebre poeta che fu Ennio chiama sacri i poeti, perché sembrano esserci stati assegnati come per un dono e un favore degli dei.

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