Il dolore di Cicerone per la morte della figlia - Versione Cicerone

Il dolore di Cicerone per la morte della figlia versione latino Cicerone

Mihi autem amissis ornamentis iis, quae ipse commemoras quaeque eram maximis laboribus adeptus, unum manebat illud solatium, quod ereptum...

A me invece, privato di quelle distinzioni che tu stesso rievochi e che mi ero conquistato a prezzo di molto sudore, conforto unico ai mali restava quello che mi è stato strappato.

Non c'erano le relazioni con gli amici, non c'era l'impegno della vita politica a impedire che ripiombassi nei pensieri più cupi; non c'era il gusto della mia attività professionale; la vista della sede del senato mi era intollerabile: ero convinto di aver perduto tutti i frutti del mio lavoro e dei miei successi. Ma quando riflettevo che dividevo la mia desolazione con te e con qualche altro, quando cercavo di strapparmi alla mia apatia e mi costringevo a farmi una ragione di tutto ciò, avevo dove rifugiarmi e dove trovare pace, avevo una persona che mi permetteva di deporre nella sua affettuosa conversazione tutte le mie tristezze e le mie malinconie. E ora, a causa di questa ferita così crudele, anche le piaghe che parevano cicatrizzate riprendono a sanguinare.

Non come allora, quando le accoglienti pareti della mia casa erano rimedio sicuro alle delusioni politiche, posso ora viceversa lasciare tra esse il mio dolore e cercare rifugio e distensione nella vista della felicità pubblica. Così mi sento estraneo tanto alla mia casa quanto al foro, giacché né la mia casa è in grado oramai di acquietare il dolore che mi provocano le condizioni della patria, né queste possono consolare il dolore privato. Ecco perché con tanta ansia aspetto te e desidero vederti al più presto. Nessun maggiore sollievo potrà essermi arrecato della ripresa delle nostre abitudini e dei nostri colloqui di sempre: pensare che mi aspetto imminente il tuo ritorno — così ho sentito dire)! Alle molte ragioni poi che mi spingono a desiderarti vicino, aggiungo anche il bisogno di riflettere prima tra di noi sul comportamento da scegliere per trascorrere questo periodo, che è tutto quanto da confermare alla volontà di una sola persona:

persona certo accorta, generosa, e, come mi pare di aver colto, non a me contraria e comunque a te amicissima. Stando così le cose, c'è però da meditare bene sulla linea di condotta da assumere, non già per riprendere una qualsiasi attività bensì invece per ottenere dalla sua benevolenza le garanzie di una vita serena.

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