Il grido di dolore della Sicilia - Cicerone versione latino

Il grido di dolore della Sicilia
Versione di latino di N. P.
LIBRO N. P.
Testo latino

Si per L. Metellum licitum esset, iudices, matres illorum miserorum sororesque veniebant....

Traduzione

Se Lucio Metello lo avesse consentito, o giudici, erano pronte a presentarsi qui le madri e le sorelle di quegli infelici.

Una di queste, mentre io mi stavo avvicinando a Eraclea, mi venne incontro con tutte le donne sposate di quella città alla luce di molte fiaccole, e rivolgendosi a me con l'appellativo di salvatore, chiamando te suo carnefice, invocando fra le lacrime il nome del figlio, l'infelice si prostrò ai miei piedi, quasi che io potessi risuscitare suo figlio dai morti Allo stesso modo facevano così in altre città le grandi donne nobili e i piccoli figli degli umili, l'età di entrambi i quali richiedeva la mia fatica e il mio impegno e la vostra attenzione e pietà.

Giudici, e così la Sicilia mi portò fra tutte le altre cose questo lamento spinto dalle lacrime e non dalla gloria sono arrivato fin qui affinché ne una falsa condanna né il carcere, né le catene, né le frustate, né le scuri, né la tortura dei compagni, né il sangue degli innocenti e neppure infine i corpi esangui dei morti, neppure il pianto dei genitori e degli amici potesse essere usato come strumento di guadagno dai nostri magistrati.

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