De Proserpinae raptu - il ratto di Proserpina Versione Cicerone

De Proserpina Raptu -
il ratto di Proserpina Versione latino Cicerone

Antiquitus insula Sicilia tota esse Liberae et Cereri consecrata putabatur....

Nel tempo antico l'isola della Sicilia era ritenuta essere tutta consacrata a Libera e a Cerere.

I Siculi davano questo fatto talmente per certo, che sembrava fosse introdotto e innato nei loro animi. Infatti essi credevano che queste dee fossero nate in quei luoghi e avessero scoperto per prime in quella terra i frutti e che Libera, che viene chiamata anche Proserpina, fosse stata rapita dal bosco sacro degli Ennensi, il quale luogo è situato in mezzo all'isola, ed è chiamato centro (ombelico) della Sicilia. Avendo poi Cerere voluto ricercare e andare in cerca di sua figlia, si dice che avesse incendiato i pini con quei fuochi che erompono dalla sommità dell'Etna e portando queste fiaccole con sé, viaggiasse in tutte le regioni della terra.

Enna invece, dove questi fatti sono ricordati, è situata in un luogo molto elevato e superiore sulla quale sommità vi sono campi in pianura e acque perenni. Qui, oltre al lago e al bosco sacro, vi sono molti e abbondantissimi fiori in tutti i mesi dell'anno, cosicché il luogo stesso sembra essere testimone di quel rapimento della vergine che apprendiamo fin dalla fanciullezza.

Infatti nelle vicinanze vi è una grotta volta a settentrione, di grande profondità, dalla quale si tramanda che Plutone velocemente fosse apparso con un carro e, rapita da quel luogo la vergine, l'avesse trasportata via con sè e subito non lontano da Siracusa fosse penetrato sotto terra.

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-12 19:57:00 - flow version _RPTC_G1.3