Il Ritratto di Catilina - Seconda Catilinaria 7 - 8 - 9

Il Ritratto di Catilina - Seconda Catilinaria 7-8-9

O fortunatam rem publicam, si quidem hanc sentinam urbis eiecerit! Uno mehercule Catilina exhausto levata mihi et recreata res publica videtur....

Che fortuna sarebbe per la Repubblica, eliminare questa feccia dall'Urbe! E' bastato che ne uscisse Catilina e già mi è sembrata sollevata,ritemprata; poiché non esiste iniquità,non si può immaginare crimine che egli non abbia concepito;in tutta Italia non c'è avvelenatore, assassino, bandito, sicario, parricida, falsificatore di testamenti, truffatore, depravato, adultero, non c'è prostituta, non c'è corruttore di giovani, non c'è vizioso senza principi che non dica di essere stato nella più stretta intimità con Catilina: negli ultimi anni è stato commesso un delitto senza di lui? O turpitudine, se non da lui? Chi mai ha esercitato un simile potere di seduzione sulla gioventù?

Amava gli uni nella maniera più turpe, serviva gli altri in vergognose voglie, prometteva agli uni il frutto delle passioni, agli altri la morte dei genitori, e faceva ciò non soltanto con la parola data ma anche con il supporto materiale.

E ora, con quale rapidità ha ottenuto di rastrellare una moltitudine di uomini senza speranza della città e perfino della campagna! A Roma come in ogni parte d’Italia, chiunque fosse strozzato di debiti, lui lo ha fatto introdursi in questa cricca di criminali mai vista.

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