Il temporeggiatore - cotidie legere - Versione Cicerone e analisi grammaticale

Il temporeggiatore versione latino Cicerone libro cotidie legere con analisi grammaticale

Ego Q. Maximum, eum qui Tarentum recepit, senem adulescens ita dilexi, ut aequalem; erat enim in illo viro comitate condita gravitas, nec senectus mores mutaverat....

Traduzione e analisi grammaticale

Come a un coetaneo, volli bene, io giovane lui vecchio, a Quinto Massimo, il riconquistatore di Taranto.

C'era in quell'uomo grande una severità condita dall'affabilità e la vecchiaia non aveva cambiato il suo carattere. Veramente, iniziai a rendergli onore quando non era molto anziano, ma tuttavia già avanti negli anni: era stato console per la prima volta l'anno successivo alla mia nascita e, quando lo fu per la quarta volta, partii con lui - ero un giovincello - come soldato semplice per Capua e cinque anni dopo per Taranto. Divenuto questore, esercitai tale magistratura sotto il consolato di Tuditano e Cetego quando lui, ormai molto vecchio, sosteneva la legge Cincia «sui doni e le ricompense». Sapeva al tempo stesso combattere come un ragazzo nonostante l'età molto avanzata e fiaccare con la pazienza un Annibale pieno di ardore giovanile.

Di lui scrisse magnificamente il mio amico Ennio: «Un solo uomo, temporeggiando, salvò la nostra patria; non anteponeva il mormorar della gente al bene pubblico. Così, risplende e sempre più risplenderà la sua gloria. » E Taranto, con che instancabilità, con che intelligenza la riprese! In tale occasione con le mie orecchie lo sentii ribattere a Salinatore che, persa la città, si era rifugiato nella rocca e si gloriava con queste parole: «Per opera mia, Quinto Fabio, hai ripreso Taranto!» «Certo!» rispose ridendo. «Se tu non l'avessi persa io non l'avrei mai ripresa!» E davvero non fu più eccellente nelle armi che in toga:

console per la seconda volta, sebbene il suo collega Spurio Carvilio non prendesse posizione, si oppose finché poté al tribuno della plebe Caio Flaminio che, contro il volere del senato, intendeva procedere a una distribuzione fra i singoli individui del territorio piceno e gallico. Quando fu augure osò dire che hanno i migliori auspici le iniziative intraprese a vantaggio dello stato mentre le proposte avanzate a suo danno hanno auspici sfavorevoli.

Analisi grammaticale (a cura del nostro tutor Didaskalos) Ego Q. Maximum, eum // qui Tarentum recepit, // senem adulescens ita dilexi, ut...

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