La felicità è in potere del sapiente - versione latino Cicerone
La felicità è in potere del sapiente versione latino Cicerone
Poiché dunque ognuno si ritira per vivere felicemente nella somma filosofia, e gli uomini che desiderano solo questo ne intraprendono lo studio, c’è chi vive felicemente in un modo chi in un altro, voi lo fate consistere nel piacere, così come nel dolore di fronte a ogni miseria, tuttavia vediamo prima questo, come sia fra di voi vivere felicemente. E questo darete, come penso, se soltanto ci fosse qualcosa di felice sarebbe opportuno che tutto questo fosse posto in potere del sapiente.
Infatti se si può perdere una vita felice (lett. al passivo), (essa)non può essere felice. Infatti chi ha fiducia che la felicità rimarrà sempre stabile e immutabile, benché sia fragile e passeggera? Tuttavia chi non ha fiducia della continuità delle sue fortune/ dei suoi beni, è necessario che tema, se mai li perderà, di essere infelice. Ma nessuno può essere felice nel timore di troppe cose. Dunque nessuno può essere felice.
E infatti non si è soliti definire una vita felice durante una qualche parte (di essa) ma nella continuità del tempo, né è chiamata del tutto vita, se non giunta al suo termine (lett. finita e compiuta), né ci può essere qualcuno delle volte felice, delle volte infelice.
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