La patria nelle guerre civili - Versione Cicerone

La patria nelle guerre civili versione latino Cicerone
libro Corso di latino 1

Omnia sunt misera in bellis civilibus, quae maiores nostri ne semel quidem, nostra aetas saepe iam sensit, sed miserius nihil quam ipsa...

Tutte le cose sono sventurate nelle guerre civili (guerre) che i nostri antenati non hanno sentito: neanche una volta (ma) che il nostro tempo vive, oramai, spesso: ma non c'è nulla di più disgraziato della stessa vittoria: la quale, anche se arride agli uomini più giusti, pur li rende piuttosto feroci e prepotenti, tal che, seppur non siano tali per natura, vi sono costretti dalla necessità: colui che vince, infatti, si trova costretto a fare molte cose dal vincitore, attraverso l'istigazione di coloro per mezzo dei quali ha vinto.

In questo momento nessun altro luogo dev'esserti più caro della patria, né devi amarla di meno (la tua patria), solo perché è più stravolta, ma (devi) piuttosto commiserarla, non privandola - essa già priva di molti uomini giusti - anche della tua presenza. Infine, se è stato nobile non essere prono al vincitore, bada che non sia una superbia disdegnare la sua generosità e che, se è caratteristica di un saggio restare lontano dalla patria, non sia da insensibile non rimpiangerla, e che, se non puoi godere dello Stato, non sia da stolto non voler godere della proprietà privata.

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