Le leggi dell'uomo non sono sempre giuste - Lectior brevior - Cicerone versione latino
Le leggi dell'uomo non sono sempre giuste versione latino Cicerone libro lectio brevior Pag 259 n° 217
Inizio Illud stultissimum est Fine quod fundamentum iuris est
Quello è assai sciocco: il ritenere che tutte le cose siano giuste se sono situate nelle istituzioni e nelle leggi del popolo.
Anche se siano leggi dei tiranni? Se quei famosi trenta tiranni avessero voluto imporre leggi ad Atene o se tutti gli ateniesi si compiacessero delle leggi tiranniche, forse che per questo motivo queste leggi sarebbero state reputate giuste? E' uno solo il diritto, per il quale la società umana è vincolata ed una sola la legge che lo determina: quella legge è giusto modo di regnare e di vietare; e, se qualcuno la ignora, è ingiusto, sia quella scritta in qualche luogo che in nessuno.
E se la giustizia è obbedienza verso le leggi scritte e verso le usanze dei popoli e se si devono misurare tutte le cose in base all'utilità, trascurerà le leggi e le infrangerà, se potrà, colui che riterrà che quell'infrazione sarà vantaggiosa per se stesso. Accade infatti che non vi sia alcuna giustizia se non viè per natura.
E se la natura non sarà sul punto di consolidare la legge positiva, tutte le virtù saranno distrutte. Dove infatti potrebbero esistere la libertà, l'amore per la patria e il rispetto? Infatti queste nascono dal fatto che per natura siamo inclini ad amare gli uomini: questo è il fondamento della natura.
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