Le lettere di Cicerone ad Attico - Cicerone versione latino

Le lettere di Cicerone ad Attico
versione latino Cicerone

Humanitatis vero nullum afferre maius testimonium possum quam quod adulescens idem seni Sullae fuit iucundissimus senex adulescenti M....

Della (sua) umanità non posso portare più grande testimonianza di ciò: da giovane fu carissimo a Silla vecchio, da vecchio a Marco Bruto giovane, con i suoi coetanei, Quinto Ortensio e Marco Cicerone, visse in modo tale che è difficile giudicare a quale età sapesse adattarsi meglio.

Cicerone comunque lo amò in modo particolare tanto che neppure il fratello Quinto gli fu più caro e più familiare. _ Di questa cosa ne danno prova oltre quei libri che sono pubblicati, nei quali cita lui rotoli (volumina) di lettere mandate ad Attico dal suo consolato agli ultimi momenti di vita, tanto che chi legge queste non desidera molto una storia compiuta di quei tempi.

Così infatti furono descritte tutte le cose circa le occupazioni dei nobili, i vizi dei capi, le mutazioni dello stato tanto che nulla in essi compare tutto.

e facilmente si possa stimare che la saggezza in qualche modo sia divinazione. Infatti Cicerone non solo predisse che sarebbero avvenute quelle cose che accaddero quando egli era vivo, ma anche predisse come un vate, quelle cose che avvengono ora.

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-12 19:57:39 - flow version _RPTC_G1.3