Limiti ai doveri dell'amicizia - URBIS ET ORBIS - Cicerone versione latino

Limiti ai doveri dell'amicizia
versione latino Cicerone libro urbis et orbis

Quam ob rem id primum videamus, si placet, quatenus amor in amicitia progredi debeat. Numne, si Coriolanus habuit amicos, ferre contra patriam arma illi cum Coriolano debuerunt?...

Perciò vediamo innanzitutto, se vi piace, fino a che punto debba spingersi l'amore nell'amicizia.

Forse che, se Coriolano ebbe degli amici, quelli dovettero prendere le armi con Coriolano contro la patria? Vedevo Tiberio Gracco, mentre tormentava lo Stato, abbandonato da Q. Tuberone e da amici coetanei. Ma C. Blocco Cumano, quando venne da me a pregarmi di perdonarlo, adduceva questa scusa, che egli aveva tanto stimato Tiberio Gracco da reputare di dover fare qualsiasi cosa egli volesse.

Allora io: "Anche se voleva che tu dessi fuoco al Campidoglio?" "Mai avrebbe voluto ciò - disse - ma se l'avesse voluto avrei obbedito". Sentite che parole scellerate! Non c'è alcuna giustificazione di una colpa, se hai sbagliato a causa di un amico; se infatti è stata la tua fede nella virtù la conciliatrice dell'amicizia è difficile mantenere l'amicizia se ti allontani dalla virtù.

Se decidessimo che è giusto concedere agli amici qualsiasi cosa vogliono, o ottenere da loro qualsiasi cosa vogliamo, dovremmo essere dei saggi provetti per riuscirvi senza inconvenienti.

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