Morte di Teramene - Il nuovo libro di latino Cicerone

Morte di Teramene versione latino Cicerone traduzione libro Il nuovo libro di latino pagina 317 eserc. numero 436

Quam me delectat Theramenes! quam elato animo est! etsi enim flemus, cum legimus, tamen non miserabiliter vir clarus emoritur: qui cum...

Quanto mi diletta Teramente! Che nobiltà d'animo la sua! Ache se non possiamo fare a meno di piangere quandono legiamo della sua fine e non si può (certo)

affermare che la morte di questo grande uomo susciti pena. Gettato in carcere per ordine dei trenta tiranni, costui ingoiò tutto d'un fiato il veleno, come (fosse) un assetato, poi gettò via le ultime gocce dalla tazza, in modo che dessero un suono, e quando ebbe udito quel suono sorridendo disse:

"alla salute dell'amico Crizia!" proprio quello che era stato il più accanito di tutti contro di lui. Bisogna ricordare che i greci hanno il costume, ai banchetti di dire il nome della persona a cui devono passare la coppa.

Quell'uomo (così9 straordinario ebbe il coraggio di scherzare negli ultimi momenti della sua vita quando aveva già la morte dentro di se, ed il suo augurio risultò profetico perché la persona a cui aveva brindato con il veleno effettivamente a breve morì.

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