Ottaviano difende lo stato dalla follia di Antonio - Versione di Cicerone

Ottaviano difende lo stato dalla follia di Antonio
Autore: Cicerone
Versione dal libro LINTRES versioni per il triennio

Laudo, laudo vos, Quirites, quod gratissimis animis prosequimini nomen clarissimi adulescentis vel pueri potius (sunt enim facta eius immortalitatis, nomen aetatis.

Multa memini, multa audivi, multa legi, Quirites; nihil ex omnium saeculorum memoria tale cognovi), qui, cum servitute premeremur, in dies malum cresceret, praesidii nihil haberemus, capitalem et pestiferum a Brundisio tum M. Antoni reditum timeremus, hoc insperatum omnibus consilium, incognitum certe ceperit, ut exercitum invictum ex paternis militibus conficeret Antonique furorem crudelissimis consiliis incitatum a pernicie rei publicae averteret.


Vi lodo, o Romani, vi lodo per l'atteggiamento di -viva gratitudine con cui avete accolto questo nobile giovane, o meglio questo fanciullo; e se giovane io devo chiamarlo per l'età, le imprese sue già appartengono all'immortalità. Tante cose ricordo, di tante ho sentito parlare, tante ne ho lette, eppure nulla di simile io ho appreso nella storia dei tempi andati. Eravamo oppressi dal servaggio; la situazione diventava grave ogni giorno più; non un solo punto d'appoggio avevamo, tremanti aspettavamo che rovinoso e pestifero tornasse Marco Antonio da Brindisi, quand'ecco che, contro ogni aspettativa, certo senza preavviso alcuno, Cesare ha preso la risoluzione di allestire un esercito invincibile con i soldati di suo padre e di stornare dalla repubblica il pericolo del furore di un Antonio eccitato dai più crudeli disegni

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