Pitagorici di scrupolose osservanze - Versione latino Cicerone

Pitagorici di scrupolose osservanze Autore: Cicerone

Iam tanta religio est sepulcrorum, ut extra sacra et gentem inferri fas negent esse, idque apud maiores nostros A. Torquatus in gente Popillia iudicavit....

ll rispetto per le sepolture è tanto grande, che si afferma non essere lecito seppellire nello stesso luogo defunti estranei agli stessi riti ed alla famiglia, e ciò stabili al tempo dei nostri antenati A. Torquato in una causa contro la gente Popilia.

Né infatti si chiamerebbero ferie tanto i giorni delle commemorazioni funebri, detti denicali da "nece", perché ne deriva riposo ai trapassati, quanto i giorni di riposo festivo dedicati agli altri dèi celesti, se i nostri antenati non avessero voluto che si annoverassero tra gli dèi coloro che erano usciti di questa vita. Si è stabilito di riunire queste ferie in quei giorni in cui non ne cadano altre, né dello stessa famiglia né pubbliche;

e tutta intera la costituzione di questo diritto pontificale rivela una scrupolosa osservanza della religione e del culto. E non è necessario che siamo noi a spiegare, quali siano i termini del lutto di famiglia, che genere di sacrificio si debba fare ai Lari con dei montoni, come si debba ricoprire di terra l'osso reciso, quali siano le norme stabilite per il sacrificio della scrofa, in quale momento il sepolcro incominci ad essere tale e ad essere oggetto di venerazione religiosa.

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