Tra il senato e antonio non vi può essere pace (Versione cicerone)

Tra Antonio e il senato non vi può essere pace
versione latino Cicerone

Quae potest pax esse M. Antonio primum cum senatu? quo ore vos ille poterit, quibus vicissim vos illum oculis intueri?...

E prima di tutto, che pace volete che sia possibile fra Marco Antonio e il senato? Con che faccia egli potrà guardare voi, e voi con quali occhi guarderete lui? Chi di voi non l'odia e non è da lui odiato?

Ma questo reciproco odio, è poi cosa che riguarda solo voi e lui? Che ne dire di quelli che stanno assediando Modena, che vanno facendo leve nella Gallia, che minacciano di piombare sui vostri beni? Saranno, essi, amici vostri e voi di loro? Antonio si getterà forse nelle braccia dei cavalieri romani?

Un mistero, la loro disposizione d'animo, il loro giudizio su Antonio! Uomini come i cavalieri, che in folla si sono fermati sui gradini del tempio della Concordia, che ci hanno spronato a recuperare la libertà, hanno invocato le armi, la divisa militare, la guerra, hanno voluto d'accoro dol popolo che io parlassi davanti all'assemblea popolare, pensate voi che costoro possano aver caro Antonio e che con loro Antonio mantenga la pace? Cosa penso in vero dell'intero popolo romano?

Che mi convocò ricco e soddistatto per ben due volte all'assemblea in tribunale con la mene e con la voce dichiarò al tempo stesso il più vivo desiderio di riconquistare la libertà.

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