Un furto sacrilego sventato - Versione latino Cicerone

Un furto sacrilego sventato
Autore: Cicerone

Herculis templum est apud Agrigentinos, in quo aeneum simulacrum dei est, tam mirabili arte factum, ut nihil eo pulchrius in sicilia inveniatur....

Vi è un tempio di Eracle presso gli Agrigentini, nel quale c'è una statua bronzea del dio, fatta con così mirabile fattura, da mpm trovare nulla di più bello di esso in sicilia.

Questa statua viene onorata con così grande ammirazione che il suo mento è alquanto usato, poiché nelle preghiere i cittadini sono soliti baciarlo. Un tanto impetuoso desiderio di questa satuta prese il pretore Verre che mandò di notte i suoi sgherri affinché la rubassero.

quindi un grido viene levato dalle guardie del tempio(è letterle al massimo, puoi mettere: allora i guardiani del tempio levano -o levarono, se usi il presente storico- un grido). gli schiavi di verre abbattono i battenti e si accingono a demolire la statua con sbarre e a fonderla (letteralmente: abbatterla). Intanto si diffonde una oce in città. nessun abitante di agrigento fu tanto debole per età o forze, che in quella notte non si alzò dal letto e afferrrò un'arma per difendere la stauta.

tutti accorrono al tempio e mettono in atto un così ingente lancio di pietre che i soldati di verre sono volti alla fuga. tuttavia rubano tuttavia due statuettte per non ritornare a casa dal padrone completamente a mani vuote.

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