Una ruberia di Verre - COMPR. E TRADURRE - Versione latino cicerone

Una ruberia di Verre
Autore: Cicerone
Nuovo comprendere e tradurre, vol 3 pag 205
inizio: c. heii domus est vel optima messanae. .
fine: ab heio e sacrario verres abstulit.
libro: nuovo comprendere e tradurre 3

Senza paragone la casa di C. Eio è la più nobile di Messina, e senza dubbio la più conoscita, la più disponibile per i nostri concittadini, un modello di ospitalità.

Prima dell'arrivo di Verre questa casa era così adorna da rappresentare un ornamento per la città; infatti proprio Messina, per quanto debba le sue bellezze alla posizione naturale, alle mura e al porto è addirittura sprovvista e priva di quegli oggetti di cui costui si diletta. In casa di Eio c'era una cappella privata molto antica, oggetto di grande venerazione, lasciata dai suoi antenati, nella quale spiccavano quattro bellissime statue di squisita fattura, universalmente note, che potevano deliziare non solo codesto fine intenditore ma anche ciascuno di noi. Un segno era Cupido di marmo, dall'altra parte Ercole fatto di bronzo.

Si diceva che fosse di Mirone. C'erano inoltre due statue anch'esse in bronzo, non molto grandi tuttavia di raffinata bellezza raffiguranti fanciulle che con le mani sollevate portavano in testa certi oggetti sacri secondo l'usanza delle fanciulle ateniesi; queste erano chiamate Canefone.

Dicevano che Policleto fosse il loro arteficie. Quando chiunque dei nostri giungeva a Messina era solito comtemplare questa. Tutte questa cose, o giudici, Verre le rubò da Eio, dal suo sacrario.

oppure sempre del comprendere e tradurre altro volume

Caio gneo possiede una villa a messina forse le migliore, famosissima senza dubbio e apertissima ai nostri uomini Questa casa prima del suo arrivo fu ornata così da essere anke di ornamento alla citta- Infatti Mexina stessa x quanto x disposizione le mura e le porte siano decorate da qst cose le quale dilettano questa è resa del tutto vuota e pure disadorna : C'era presso Heio un tempio con grande stima per le stanze lasciate dagli avi, antichissimo, nel quale c'erano 4 insegne bellixime di somma fattura somma fama che
non soltanto potevano dilettare qst uomo argutissimo e inteligente in verità anche sommamente
C'era un immagine di cupido di marmo, dall'altra parte Ercole, egreggiamente fatto di bronzo.


Questo era detto essere di mirone (= Si dice che questo fosse di mirone)
C'erano 2 immagini di bronzo inoltre, in verità non massimamente di esimia bellezza dall'aspetto e dal vestito da vergine, le quali con le mani alzate sostenevano riposte sulla testa alcune cose sacre, come costume delle vergini Ateniesi.

uieste stesse erano chiamate canefore. Si diceva che Policlito fosse il loro artefice.
Questa (la casa) soleva essere vista quando (o ogni qual volta) chiunque dei nostri veniva a messina

Copyright © 2007-2024 SkuolaSprint.it di Anna Maria Di Leo P.I.11973461004 | Tutti i diritti riservati - Vietata ogni riproduzione, anche parziale
web-site powered by many open source software and original software by Jan Janikowski 2010-2024 ©.
All trademarks, components, sourcecode and copyrights are owned by their respective owners.

release check: 2024-03-12 19:56:31 - flow version _RPTC_G1.3