Cultura e umanità di Pomponio Attico

Ex Asia Sulla decedens cum Athenas venisset, quamdiu ibi fuit, ..... singularem fidem praebuit: cui ex patria fugienti sestertia ducenta et quinquaginta milia donavit.

Essendo Silla Arrivato ad Atene allontanandosi dall'Asia, per tutto il tempo in cui si trovò qui, ebbe con sé Pomponio, sedotto sia dall'educazione sia dalla cultura del giovane.

Parlava infatti in Greco in modo tale da sembrare nato ad Atene; ma era di tale gradevole lingua Latina che sembrava avesse in essa una qualche grazia nativa, non acquisita. Per le quali cose avvenne che Siila non lo allontanò mai da sé e desiderò condurlo con sé. Quando tentò di persuaderlo a ciò, "Non volere, ti prego" disse Pomponio" condurmi contro coloro, con i quali ho lasciato l'Italia per non prendere le armi contro di te". Ma Siila, avendo lodato pubblicamente l'impegno del giovane, ordinò partendo che gli fossero concessi tutti gli uffici che aveva ricevuto ad Atene.

Pomponio, trattenutosi qui per molti anni, e avendo dedicato tanto impegno alla famiglia, quanto un padre di famiglia premuroso deve, e avendo occupato tutto il tempo rimanente o nelle lettere o per la comunità Ateniese, per nulla di meno si occupò dei pubblici uffici per gli amici.

Infatti e era solito recarsi ai loro comizi e, se qualche fatto di maggior importanza fu compiuto, non si sottrasse. Come offrì una singolare fedeltà a Cicerone in tutti i suoi rischi: gli donò mentre fuggiva dalla patria duecentocinquantamila sesterzi.

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