generosità di cimone (Versione latina lectio)

Generosità di Cimone
Autore: Cornelio Nepote (Latina Lectio 197 n. 102)

Cimonem Athenienses non solum in bello, sed etiam in pace desideraverunt. Fuit enim maxima liberalitate et, cum praedia hortosque...

Gli Ateniesi rimpiansero Cimone non solo in guerra, ma anche in pace. Fu di grandissima generosità e, avendo poderi e orti in parecchi luoghi, giammai mise un custode in questi per proteggere le rendite per non impedire che qualcuno, se volesse, potesse godere di quelli.

I servi lo seguivano sempre con delle monete affinché, se qualcuno avesse bisogno del suo aiuto, avesse subito qualcosa da dare, per non sembrare di voler rifiutare (l'aiuto) rinviando(lo). Spesso, vedendo qualcuno, accidentalmente colpito vestito meno bene, gli diede il suo mantello affinché vestisse in modo più grazioso [quel perché di cui non ti sentivi sicuro ha comunque valore finale, quindi è indifferente].

Ogni giorno gli si cucinavaun grande pranzo affinché, se vedesse dei non invitati nel foro, li potesse invitare tutti a pranzare con sé: non lasciava passare alcun giorno senza farlo. A nessuno mancò la sua fiducia, il suo aiuto, il suo patrimonio familiare: arricchì molti, parecchi, i quali erano morti poveri non avevano di che essere seppelliti seppellì a proprie spese.

Comportandosi così, non c'è da meravigliarsi se la sua vita fu tranquilla e la morte dolorosa (dativo di svantaggio=omnibus civibus)=per tutti i cittadini.

Hunc Athenienses non solum in bello, sed etiam in pace diu desideraverunt....

Gli Ateniesi lo rimpiansero a lungo non solo in guerra ma anche in pace. Fu infatti così generoso che, possedendo in parecchi luoghi orti e poderi, non vi pose mai un custode a protezione dei prodotti, perché tutti potessero goderne a volontà.

Sempre lo seguivano dei servi con monete, perché, se qualcuno avesse bisogno del suo aiuto, avesse di che dargli subito, per non dare l'impressione, rimandando ad altro tempo, di un rifiuto.

Spesso, vedendo qualcuno colpito dalla fortuna, male in arnese, gli dette il suo mantello. 3 Ogni giorno si faceva preparare un pranzo tale da poter invitare a casa sua tutti quelli che avesse incontrato nell'agora privi di invito e non c'era giorno che tralasciasse di farlo. A nessuno venne meno la sua lealtà, il suo aiuto, il suo patrimonio; molti arricchì; a parecchi morti poveri che non avevano lasciato di che esser seppelliti, fece il funerale a sue spese.

4 Comportandosi così, non c'è da stupirsi affatto se la sua vita fu tranquilla e la sua morte dolorosa.

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