Imprese del generale Cabria - Cornelio Nepote versione latino

IMPRESE DEL GENERALE CABRIA
Versione di latino di Cornelio Nepote LIBRO N. P.
Testo latino

Chabrias multa in Europa bella administravit, cum dux Atheniensium esset; in Aegypto sua sponte bellum gessit....

TRADUZIONE

Cabria condusse molte guerre in Europa, mentre era condottiero degli Ateniesi; diresse una guerra in Egitto di sua iniziativa, Infatti, partito per aiutare Nectenebo, gli procurò un regno.

Lo stesso fece a Cipro, ma inviato dagli Ateniesi come soccorritore ufficiale del re Evagora, e non se ne andò prima di aver sottomesso tutta l’isola con la guerra: per questo fatto gli Ateniesi ottennero una grande gloria. Intanto scoppiò una guerra tra gli Egiziani e i Persiani. Gli Ateniesi erano alleati (avevano alleanza) con Artaserse, re dei Persiani, gli Spartani con gli Egiziani, a spese dei quali Agesilao, loro re (degli Spartani), faceva grandi guadagni. Considerando ciò Cabria, poiché non voleva dichiararsi inferiore ad Agesilao in nessun ambito, partito di sua iniziativa per aiutare gli Egiziani, comandò la flotta egiziana, Agesilao le truppe di fanteria.

Allora i satrapi del re di Persia mandarono degli ambasciatori ad Atene per deplorare il fatto che Cabria dirigesse una guerra con gli Egiziani contro il re. Gli Ateniesi fissarono a Cabria un termine massimo, entro il quale se non fosse tornato in patria, gli annunciarono che lo avrebbero condannato a morte. A questa notizia quello tornò ad Atene. Allora i satrapi del re persiano inviarono ambasciatori ad Atene a protestare del fatto che Cabria conducesse la guerra insieme agli Egiziani contro il re. Gli Ateniesi fissarono a Cabria un giorno, entro il quale se non fosse tornato in patria, gli notificarono che lo avrebbero condannato alla pena capitale.

A questo messaggio egli ritornò ad Atene, ma non rimase là più a lungo di quanto fu necessario. I suoi concittadini infatti non lo vedevano di buon occhio: viveva sfarzosamente e si dava troppo alla bella vita perché potesse sfuggire al mal volere della gente. E' questo vizio comune a tutti gli Stati grandi e liberi, che l'invidia sia compagna della gloria

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