La condanna di Focione (Versione latino Nepote)

La condanna di Focione
Autore: Cornelio Nepote

Phocion ingenio moribusque Aristidis non dissimilis fuisse fertur : nam ut Aristides cognomine Iustus est appellatus, ita Phocion Bonus....

Si narra che Focione, per intelligenza e costumi, sia stato somigliante ad Aristide: infatti, come Aristide fu soprannominato 'il Giusto', così Focione (fu detto)

'il Buono'. Narrano dunque che Focione sia vissuto sempre da povero, benché egli abbia potuto essere ricchissimo, a causa delle cariche e delle magistrature a lui affidate dal popolo. Non sempre, tuttavia, la rettitudine della vita ha riscosso benevola sorte tra gli uomini. Essendo quasi arrivato agli ottant'anni, fu accusato da Agnone davanti al popolo poiché si diceva che egli avesse consegnato il Pireo a Nicanore.

Poiché l'accusa era stata rimessa all'assemblea (ecclesiam), non gli fu concessa nemmeno la facoltà di difendersi e fu condotto davanti agli Undecimviri, ai quali, secondo gli usi degli Ateniesi (Atheniensium) solevano esser consegnati i condannati pubblicamente, per essere giustiziati. Infatti tutti lo odiavano e specialmente il popolinio, poiché anche in vecchiaia egli aveva promosso molte leggi contrarie ai suoi interessi. Poiché ormai non si reggeva in piedi e mentre veniva portato al patibolo su un carro, gli venne incontro un certo Eufileto, che gli era stato amico.

Avendo costui detto piangendo copiosamente: "Che cosa indegna degni sopportare, o Focione!", egli rispose: "Ma non inattesa: infatti famosi uomini ebbero una simile fine ad Atene". Si narra che tanto fu l'odio della folla nei suoi confronti, che nessun uomo libero osò dargli sepoltura; pertanto fu portato via dalla città da alcuni servi e sepolto.

Ulteriore proposta di traduzione

Si tramanda che l'indole di Focione e il carattere di Aristide non fossero differenti, infatti(poichè)come Aristide era chiamato con il nome Giusto, così Focione era chiamato Buono.

Tramandano anche che Focione vivesse sempre povero, sebbene a causa degli onori e delle magistrature poteva risultare registrato al popolo più ricco(appartenente). Non sempre, tuttavia l'onestà nella vita ebbe buon esito(successo) tra gli uomini. Essendo guarito all'incirca nell'ottantesimo anno si diceva che Focione fu accusato di tradire Nicanore.

Poichè l'accusa era gia stata denunciata dall'assemblea, non gli fu dato nemmeno la facoltà di difendere la sua causa e fu dato agli undici, i quali vennero consegnati in nome dello stato ai dannati per il supplizio secondo i costumi degli ateniesi. Poichè non era più valido andare a piedi e essendo portato al supplizio da un mezzo di trasporto, Eufileto accorse da lui, che era stato a lui amico, questo in mezzo a molte lacune stava dicendo: "Focione, che cosa vergognosa devi sopportare, "e quello: "ma non inaspettata", disse.

Infatti la maggior parte degli uomini romani ad Atene ebbero una fine simile. Si dice che ci fosse stato tanto odio in lui che nessuno osasse seppellirlo: così da nessun servo fu portato e sepolto fuori dalla città.

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