Una prova d'astuzia (Versione latino Nepote)

Una prova d'astuzia
Autore: Cornelio Nepote

Artaserxes rex quod implacabile odium in Datamen susceperat, postquam bello eum opprimi non posse animadvertit, insidiis interficere studuit; quas ille plerasque vitavit.

Sicut, cum ei nuntiatum esset quosdam sibi insidiari, qui in amicorum erant numero, de quibus quod inimici detulerant, neque credendum neque neglegendam putavit: experiri voluit, verum falsumne sibi esset relatum. Itaque eo profectus est, in quo itinere futuras insidias dixerant. Sed elegit corpore ac statura simillimum sui eique vestitum suum dedit atque eo loco ire, quo ipse consuerat, iussit. Ipse autem ornatu vestituque militari inter corporis custodes iter facere coepit. At insidiatores, postquam in eum locum agmen pervenit, decepti ordine atque vestitu impetum in eum faciunt, qui suppositus erat. Praedixerat autem iis Datames, cum quibus iter faciebat, ut parati essent facere, quod ipsum vidissent. Ipse, ut concurrentis insidiatores animum advertit, tela in eos coniecit.

Hoc idem cum universi fecissent, priusquam pervenirent ad eum, quem aggredi volebant, confixi conciderunt.

Artaserse poiché aveva concepito un odio implacabile contro Datame, dopo che capì che quello non poteva essere oppresso con una guerra, studiò di ucciderlo con insidie. Così come, essendogli stato annunciato che gli tendevano insidie alcuni, che erano nel numero degli amici, ma su di essi, quello che i nemici avevano riportato, non ritenne né dover credere né trascurare: volle sperimentare, se fosse stato riferito il vero o il falso. E così si recò là, dove avevano detto ci sarebbero state le insidie. Ma scelse uno molto simile a sé di corporatura e statura e gli diede il suo vestito ed ordinò di andare, dove lui stesso era solito.

Lui però con abbigliamento e vestiario militare cominciò a marciare tra le guardie del corpo. Ma gli attentatori, dopo che la schiera giunse in quel luogo, ingannati dall’ordine e dal vestiario fanno un assalto contro quello che era stato messo al suo posto. Datame però aveva prima ordinato a quelli con cui faceva la marcia che fossero pronti a fare quello che avessero visto che lui ( faceva). Egli, come si accorse degli attentatori che accorrevano, scagliò giavellotti contro di essi. Avendo tutti fatta la stessa cosa, prima che giungessero da colui che volevano aggredire, caddero trafitti.

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