Alessandro entra in Babilonia - Versione latino CURZIO RUFO

Magna pars Babyloniorum constiterat in muris avida cognoscendi novum regem; plures obviam egressi sunt:

inter quos Bagophanes, arcis et regiae pecuniae custos, ne studio a Mazaeo vinceretur, totum iter floribus coronisque constraverat argenteis altaribus utroque latere dispositis, quae non ture modo, sed omnibus odoribus cumulaverat. Dona eum sequebantur greges pecorum equorumque, leones quoque et pardales caveis praeferebantur. Magi deinde suo more carmen canentes, post hos Chaldaei, Babyloniorumque non vates modo, sed etiam artifices cum fidibus sui generis ibant. Laudes hi regum canere soliti, Chaldaei siderum motus et statas vices temporum ostendere. Equites deinde Babylonii, suo equorumque cultu ad luxuriam magis quam ad magnificentiam exacto ultimi ibant. Rex armatis stipatus oppidanorum turbam post ultimos pedites ire iussit: ipse cum curru urbem ac deinde regiam intravit.

Postero die supellectilem Darei et omnem pecuniam recognovit.
Gran parte dei Babilonesi si era assiepata sulle mura curiosa di conoscere il nuovo re e molti gli andarono incontro. Tra queste Bagofane custode della rocca e del tesoro regale per non esser superato in zelo da Mazeo, aveva disseminato l’intero percorso di fiori e di corono, dopo aver collocato su entrambi i lati altari d’argento che aveva riempito non solo d’incenso ma di ogni tipo di aromi. Lo seguivano in dono mandrie di pecore e di cavalli, in gabbie venivano portati anche leoni e pantere. Quindi seguivano dei Magi, che intonavano un carme secondo il loro costume e dopo questi seguivano i Caldei e non solo vati babilonesi, ma anche artisti con cetre del loro tipo, questi ultimi abituati a cantare le lodi dei re, i Caldei a spiegare i moti degli astri e il vicendevole alernarsi delle stagioni.

Per ultimi infine venivano i cavalieri babilonesi, con un apparato, proprio e dei cavalli, più teso allo sfarzo che alla solennità. Il re, scortato da armati, ordinò che la massa dei cittadini marciasse dopo le ultime fila di fanteria, mentre egli su un carro fece il suo ingresso in città e poi nella reggia. Il giorno seguente passò in rassegna gli arredi di Dario e tutto il tesoro.

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