Alessandro il grande si innamora della barbara Rossane - VERSIONE CURZIO RUFO
(Latino laboratorio 1)
Autore Curzio Rufo
Alexander pervenit in provinciam in qua Oxyartes, nobilis satrapes, imperium habebat... apud Macedonas sanctum sponsale pignus et illo diviso gladio uterque libabat.
Alessandro arrivò nella provincia nella quale Oxiarte, un nobile satrapo, aveva l'impero. Qui subito affidò lui e i suoi al potere e alla fiducia del re. Quello, alzato l'impero per la volontà di Alessandro, preparò un meraviglioso banchetto con ricchezze barbare ai vincitori.
Mentre si celebrava il banchetto, il re introdusse 300 i vergini nobili tra le quali vi era la figlia di Oxiarte, di nome Rossane, di esimia bellezza e di abito barbaro Quella, sebbene avanzasse tra le scelte, volse verso di sè tutti gli occhi dei convitati e specialmente del re che era già desideroso di comandare.
Alessandro per prima cosa esclamò che sua moglie non poteva essere paragonata per bellezza a Rossane poi ardente d'amore per la giovane, disse che questo poteva essere placato con una unione che avrebbe liberato dalla vergogna i vinti e dalla superbia i vincitori.
Oxiarte, lieto per l'inaspettata gioia tenne il suo discorso, Alessandro nel pieno ardore del desiderio ordinò che gli fosse dato dal padre secondo l'uso il pane, questo era presso i macedoni pegno di un santo sponsale, e diviso quello con la spada uno e l'altro libava.
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