Con facilità Alessandro occupa l'Egitto - VERTE - Versione Curzio Rufo

Con facilità Alessandro occupa l'Egitto
versione latino Curzio Rufo traduzione
Versione libro Verte per il biennio n. 178 pag. 182

Aegyptii olim Persarum opibus infensi - quippe avare et superbe imperitatum sibi esse credebant - ad spem adventus eius erexerant animos,...

Gli Egiziani, da tempo ostili alla potenza persiana, dal momento che ritenevano che fosse stata esercitata su di essi una dominazione superba ed esosa, avevano aperto il proprio animo alla speranza del suo arrivo, al punto che avevano avevano accolto felici anche Aminta che veniva da disertore e con una incerta autorità.

Quindi una gran folla era accorsa a Pelusio, da dove sembrava che il re sarebbe entrato. Ed egli, dopo sette giorni che aveva mosso le truppe da Gaza, giunse nella regione d’Egitto che adesso chiamano ‘Campo di Alessandro’. Quindi, dopo aver ordinato alle truppe di terra di dirigersi verso Pelusio, egli stesso, con uno scelto manipolo di armati alla leggera, navigò sul fiume Nilo.

E i Persiani, spaventati anche dalla defezione, non attesero il suo arrivo. Egli era ormai non lontano da Menfi: e Mazace, governatore di Dario, lasciato a suo presidio, consegnò ad Alessandro tutto l’oro, oltre ad ottocento talenti e tutto l’arredo regale.

Navigando sullo stesso fiume, si spinse da Menfi fino alle regioni interne dell’Egitto e dopo aver organizzato le cose in modo da non cambiar nulla del costume tradizionale degli Egizi, decise di recarsi all’oracolo di Giove Ammone.

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