Un acquazzone nel deserto - Versione latino Curzio Rufo
Nulla arbor, nullum culti soli occurrebat vestigium; aqua etiam defecerat, quam utribus cameli vexerant, et in arido solo ac fervido sabulo nulla erat.
Ad hoc sol omnia incenderat, siccaque et adusta erant ora, cum repente, sive illud deorum munus sive casus fuit, obductae caelo nubes condidere solem, ingens aestu fatigatis, etiam si aqua deficeret, auxilium. Enimvero, ut largum quoque imbrem excusserunt procellae, pro se quisque excipere eum, quidam ob sitim inpotentes sui ore quoque hianti captare coeperunt. Quadriduum per vastas solitudines absumptum est. Iamque haud procul oraculi sede aberant, cum conplures corvi agmini occurrunt, modico volatu prima signa antecedentes; et modo humi residebant, cum lentius agmen incederet, modo se pennis levabant, cedentium iterque monstrantium ritu. Tandem ad sedem consecratam deo ventum est
Non appariva nessun albero, nessuna traccia di suolo coltivato.
Era finita pure l’acqua, che i cammelli avevano portato in otri, e non ve n’era nell’arido suolo e nella sabbia rovente. Inoltre il sole aveva bruciato tutto e i volti erano secchi ed ustionati, quando all’improvviso – sia stato un dono degli dèi o un caso fortuito – delle nuvole allungatesi nel cielo nascosero il sole, grande sollievo per essi stremati dal caldo, anche se non avesse dato conforto con l’acqua. Ma quando il temporale fece scaturire anche una pioggia abbondante, ognuno ne raccolse per sé, mentre alcuni, fuor di sé per la sete, cominciarono anche a dissetarsi a bocca aperta.
Passarono quattro giorni attraverso lo sconfinato deserto. Ed ormai non erano molto distanti dalla sede dell’oracolo, quando parecchi corvi si fecero incontro alla comitiva: con brevi voli, precedendo le avanguardie, ora si posavano al suolo, quando la carovana procedeva alquanto lentamente, ora si levavano in volo come se mostrassero e guidassero con le penne il cammino. Infine si giunse alla sede consacrata al dio.
Le versioni del tuo libro senza doverle cercare?