Serse e l'esule Demarato - versione greco Erodoto triakonta
SERSE E L'ESULE DEMARATO
VERSIONE DI GRECO di Erodoto
TRADUZIONE dal libro Triakonta
ἀκούων δὲ Ξέρξης οὐκ εἶχε συμβαλέσθαι τὸ ἐόν, ὅτι παρασκευάζοιντο ὡς ἀπολεόμενοί τε καὶ ἀπολέοντες κατὰ δύναμιν· ἀλλ᾽ αὐτῷ γελοῖα γὰρ...
Serse, ascoltandolo, non riusciva a capire la realtà, e cioè che gli Spartani si preparavano a morire e a uccidere secondo le proprie forze; poiché anzi gli parevano intenti ad attività ridicole, mandò a chiamare Demarato, figlio di Aristone, che si trovava nell'accampamento.
Quando fu da lui, Serse lo interrogò su ciascun particolare, desideroso di sapere cosa stessero combinando gli Spartani. E Demarato rispose: "Già mi hai sentito parlare di questa gente, quando eravamo in partenza per la Grecia: ma poi, dopo avermi ascoltato, ridevi di me, che esprimevo il mio parere sull'esito di questa spedizione.
Sovrano, per me è una vera impresa praticare la verità di fronte a te. Ascoltami, dunque, anche ora. Questi uomini sono venuti a combattere contro di noi per il passo e ci si stanno preparando. Hanno infatti una regola che vuole così: allorquando si apprestino a mettere a rischio la propria vita si ornano la testa.
Sappilo: se piegherai costoro e quelli rimasti a Sparta, non c'è altro popolo al mondo che ti contrasterà opponendosi a te con le armi; ora, in effetti, stai attaccando il regno più bello esistente fra i Greci, gli uomini più valorosi".
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