Erododo: Storie libro 4 capitolo 64

Οι δε πολεμικοί των νόμοι είναι οι ακόλουθοι. Τον πρώτον εχθρόν τον οποίον καταβάλη ο Σκύθης, πίνει εκ του αίματός του, φέρει δε εις τον...

Strane usanze di guerra degli Sciti

Ecco poi come si regolano per la guerra. Quando uno Scita ha abbattuto il primo nemico, ne beve il sangue:

di tutti quelli che ha ucciso in battaglia porta la testa al re, perché se si presenta con delle teste partecipa alla spartizione del bottino eventualmente conquistato, altrimenti no. Effettuano così lo scalpo: incidono la pelle tutto intorno alla testa all'altezza delle orecchie, la afferrano e la strappano via; poi con una costola di bue ciascuno la scarnifica e la rende morbida con le sue mani; dopo la concia se la tiene come se fosse una pezzuola: la appende ai finimenti del proprio cavallo e se ne vanta, perché chi possiede più pezzuole è considerato il più valoroso.

Non pochi con questi scalpi si fanno persino dei mantelli da indossare, cucendoli assieme come fossero casacche da pastori. Molti poi asportano la pelle della mano destra ai cadaveri dei nemici, con tutte le unghie, e ne fanno coperchi per le faretre.

La pelle umana risultava appunto spessa e lucida, la più lucida forse, per bianchezza, fra tutte le pelli. Molti scorticano addirittura interi uomini, ne tendono la pelle fra dei legni e la portano in giro a cavallo.

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