Spietatezza di Annibale (Versione latino Eutropio)

Spietatezza di Annibale Eutropio

Post eam pugnam multae Italiae civitates, quae Romanis paruerant, se ad Hannibalem transtulerunt....

Dopo quella battaglia molte città d'Italia che obbedivano ai Romani passarono ad Annibale.

Annibale offerse ai Romani di riscattare i prigionieri e dal senato fu risposto che non erano necessari quei cittadini che essendo armati avevan potuto esser presi. Egli poi li uccise tutti con varii supplizi e inviò a Cartagine tre moggi di anelli d'oro, che aveva tratto dalle mani dei cavalieri, senatori e soldati di Roma.

Frattanto nella Spagna, dove il fratello di Annibale Asdrubale era rimasto con un grande esercito, per assoggettarla tutta agli Africani, vien vinto dai due Scipioni, generali Romani.

Perde nella battaglia trentacinquemila uomini; di questi ne son presi diecimila, uccisi venticinquemila. Gli vengono mandati dai Cartaginesi a ristorarne le forze dodicimila fanti, quattromila cavalli, venti elefanti.

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