Vespasiano e Tito - Eutropio

Vespasiano e Tito Eutropio

Vespasianus huic successit, factus apud Palaestinam imperator, princeps obscure quidem natus, sed optimis conparandus, privata vita...

Successe a lui Vespasiano eletto imperatore in Palestina, principe certo di oscura nascita, ma paragonabile ai migliori, illustre nella vita privata, come quegli che inviato da Claudio in Germania e poi in Britannia aveva combattuto trentadue volte col nemico, aggiunti all'impero Romano due arditissimi popoli, venti città, l'isola Vetta, vicinissima alla Britannia. A Roma nell'impero si comportò con somma moderazione. Fu soltanto un pò avido di denaro, non però al punto da toglierlo ad alcuno ingiustamente.

E se ne ammassava con ogni cura possibile, ne elargiva tuttavia di gran cuore, soprattutto agli indigenti. Nè facilmente si trovò prima di lui in alcun principe una liberalità o più grande o più giusta. (Fu) di una bontà squisita, talchè non puniva facilmente i rei di lesa maestà anche contro di lui con pena maggiore dell'esilio.

Sotto di lui si aggiunse all'impero Romano la Giudea e Gerusalemme, che fu la più nobile città della Palestina. L'Acaia, la Licia, Rodi, Bisanzio, Samo, che erano state libere prima d'allora, e così la Tracia, la Cilicia, Commagene, che stavano sotto re alleati, le ridusse a forma di province.

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