Storie di animali (Versione latino Fedro e traduzione)

Storie di Animali
Autore: Fedro

Quicumque semel turpi fraude innotuit, etiam si verum dicit, ammittit fidem; quicumque autem dignitatem pristinam amisit, etiam ignavis iocus est....

Chiunque si fece riconoscere per un inganno spregevole anche se afferma il vero, perde la fiducia, qualunque (persona) poi perse l'antica dignità, anche un passatempo per ignavi.

Queste brevi favole di Esopo attestano ciò. Un lupo e una volpe lottavano in tribunale essendo giudice una scimmia. Il lupo accusava la volpe di furto; quella negava di aver commesso lei quel misfatto. Mentre l'uno e l'altra avevano sostenuto le loro cause si dice che abbia detto questa sentenza:

<< Non sembra che tu, lupo, abbia perso ciò che chiedi, credo tuttavia che tu, volpe, abbia rubato ciò che neghi>>. Giacendo un leone, indebolito dagli anni e abbandonato dalle forze, esalando l'ultimo respiro venne da lui un cinghiale dalle zanne micidiali e vendicò con un colpo una vecchia offesa. Subito un toro dalle corna pronte all'attacco colpì il corpo nemico.

Un asino, come vide che il feroce leone era colpito inpunemente, colpì la sua fronte. Ma quello morendo: << Ohime! Sopportai indegnamente che i forti mi insultassero: per il fatto che sono costretto a sopportare te, vergogna della natura, mi sembra di morire due volte>>.

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