A ciascuno il suo

Ικτῖνος εἶχε φωνὴν ὀξείαν. Ἀκούων ἵππου καλῶς χρεμετίζοντος, ἐμιμεῖτο τὸν ἵππον καὶ συνεχῶς τοῦτο ἐποίει· ἐκμανθάνων οὐ καλῶς τὴν φωνὴν τοῦ ἵππου, τῆς ἑαυτῆς φωνῆς ἐστερεῖτο καὶ οὔτε τὴν τοῦ ἵππου φωνὴν εἶχεν οὔτε τὴν πρώτην. Ὁ μῦθος δηλοῖ ὅτι οἱ εὐτελεῖς καὶ φθονεροὶ ζηλοῦντες τοῦ παρὰ τὴν ἑαυτῶν φύσιν στεροῦνται τῶν κατὰ φύσιν. (da Esopo)

Un nibbio aveva una voce stridula. Ascoltano un cavallo che nitriva (χρεμετίζω) bene, imitava (μῑμέομαι) il cavallo e faceva ciò in modo continuo.

Non riuscendo ad imparare bene la voce del cavallo veniva privato della sua voce e non aveva né la voce del cavallo né quella originaria (la propria).

La favola dimostra che i meschini e gli invidiosi cercando di emulare le cose contrarie alla loro natura vengono privati di quelle [sott che possiedono] secondo natura.
(By Vogue)

Al link sottostante trovi una versione stesso titolo ma diversa nel testo greco

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