Amore e Psiche - versione greco Gymnasion

AMORE E PSICHE VERSIONE DI GRECO di Apuleio TRADUZIONE dal libro Gymnasion - pagina 61 numero 86
Inizio: βασιλει τινι τρεις. . Fine: ἠγερθη τε και ηφανισθη.

Βασιλει τινι τρεις θυγατερες ησαν ων η νεωτερα, Ψυχη το ονμα, ουτως καλη ην, ωστε μια των θεων νομισθηνσι....

Traduzione numero 1

Un re aveva tre figlie tra le quali la minore, chiamata Psiche, era così bella, che era considerata una degli dei. Per questo Afrodite essendosi adirata e temendo che il suo privilegio fosse tolto via dalla vergine mortale, ordinò al figlio Eros di punire Psiche.

Il dio dunque, usando i venti come servi, trasportò la ragazza verso il suo regno. Psiche nei palazzi reali si rallegrava per tutte le cose buone, non provava nessuna sofferenza, essendo onorata dalle famiglie, essendo amata da Eros, però non permettendo ( sottinteso lui) mai di farsi vedere.

Con il trascorrere del tempo le sorelle di Psiche avendola trovata ed essendosi informate riguardo alla sua sorte, le infusero per invidia il dubbio che il marito sconosciuto fosse in verità una bestia, dal quale sarebbe stata uccisa.

A codeste informazioni calunniose essendo stata istigata Psiche, sopraggiunta la notte, avendo acceso la lampada, vide il marito mentre dormiva; ma essendo caduta una goccia bollente dalla fiaccola, bruciò la punta delle ali del dio il quale subito si svegliò dal dolore e sparì.

traduzione n. 2

Un re aveva tre figlie di cui la più giovane il nome era Psiche, era tanto bella che si pensava una delle dee. Perciò Afrodite essendo irritata e avendo temuto che la sua prerogativa fosse sottratta dalla vergine mortale, ordinò che il figlio il dio Eros punisse Psiche.

Dunque il dio avendo provato una passione ultradivina, trasportò la vergine nella sua reggia. Psiche nelle stanze regali si dilettava di tutte le cose belle, non soffriva alcuna pena, servita dai servi, amata da dal dio Eros, che mai invero si mostrava di farsi vedere.

Trascorso del tempo, le sorelle di Psiche avendola trovata ed essendosi informate sulla sua sorte, per invidia misero il sospetto alla ragazza che lo sconosciuto sposo a cui si univa fosse un mostro, sarà uccisa da costui.

Psiche essendo istigata da queste false accuse, sopraggiunta la notte, avendo accesa la lucerna, danneggiò lo sposo che dormiva: cadendo una goccia di olio bollente dalla lucerna ustionò la punta alata del dio, egli subito si svegliò per il dolore ed anche sparì

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