Crise e Agamennone - Platone versione greco

Crise e Agamennone versione grco platone

Ελθων ο ιερευς ηυχετο εκεινοις μεν τους θεους δουναι ελοντας την Τροιαν αυτους σωθηναι, την δε θυγατερα οι λυσαι δεξαμενους αποινα και τον θεον αιδεσθεντας....

Giunto, il sacerdote pregò gli dei affinché concedessero ai Greci di conquistare Troia e che essi venissero salvati, quelli liberarono la figlia mostrata come riscatto e rispettando il dio.

Avendo egli detto queste cose gli altri resero omaggio e acconsentirono, Agamennone invece si adirò e ordinò di partire in questo momento, e di non fare ritorno, affinché lo scettro e le bende del dio non gli sarebbero stati d'aiuto:

prima che la figlia di quello venisse liberata, sarebbe invecchiata ad Argo assieme a lui: orinò di andare via e di non provocarlo, affinché andasse sano e salvo a casa. Il vecchio, avendo sentito, ebbe paura e se ne andò in silenzio, allontanandosi dall'accampamento e pregando molto Apollo, evocando il nome (del dio), ricordando e scongiurando, se mai gli avesse fatto cosa gradita o nella costruzione dei templi o nel sacrificio delle vittime.

perciò lo pregava di far pagare con le sue frecce agli Achei la pena delle sue lacrime

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