Il contadino e l'albero esopo (Versione di Greco gymnasion e da altro libro)

Il contadino e l'albero
Esopo versione di greco del gymnasion
Versione dal libro gymnasion

Nel campo un albero era privo di frutti: infatti non produceva frutti, ma era il rifugio soltanto di passeri e altri uccelli.

Il contadino voleva tagliare il vecchio albero: perciò afferrava l’accetta e dava colpi contro il tronco. I passeri e tutti gli uccelli supplicavano di non distruggere il loro rifugio poiché con il loro canto rallegravano gli uomini.

Il contadino non si curava delle parole e continuava a dare colpi al tronco. Quando incava l’albero trova uno sciame di api e il miele all’interno. Il contadino gioiva intensamente e gettava via l’accetta e si prendeva cura dell’albero sacro e prega i passeri di non allontanarsi dall’albero.

Allora i passeri dicevano: "Non a te, ma siamo grati alle api se non hai tagliato l’albero".

Questa versione si trova su altro libro di testo a differenza del gymnasion ha la fine (quella del gymnasion ha un discorso diretto quella da altro libro ha un discorso indiretto)

Fa attenzione controlla come è il tuo testo greco

L'albero stava nell'orto di un agricoltore, non portava prodotti ma solo i rami erano rifugio di uccelli.

L'agricoltore stava per tagliare l'albero in quanto sterile, prese un'ascia e dava un colpo. Gli uccelli lo supplicavano di non tagliare il rifugio degli uccelletti, desiderando di rallegrare l'agricoltore e benevoli di costruire, mangiavano con piacevoli canti: quello non cedeva alle supppliche e dava il terzo e quinto colpo.

Poichè quindi incacava l'albero, trovava l'alveari delle api e il miele allo lo assaggiò e lo onorava vigorosamente.

Dunque gli uomini spesso non onorano cose giuste, ma perseguono ciò che è vantaggioso.

Ancora da altro libro di testo non pervenuto

Nel campo di un contadino cresceva una pianta che non portava frutto, ma serviva soltanto da riparo ai passeri e alle cicale con il loro canto assordante.

Un giorno il contadino decise di tagliare quell'albero improduttivo e, afferrata una scure, gli vibrò un colpo. Allorae cicale e i passeri si misero a supplicarlo di non abbattere il loro rifugio, ma di lasciarlo in piedi, in modo che potessero sedersi sui suoi rami a cantare, rallegrando anche lui. L'uomo non diede loro ascolto e inferse un secondo e un terzo colpo, che produssero una breccia nel tronco e rivelarono all'interno un alveare di api pieno di miele.

Quando ne ebbe assaggiato, il contadino gettò via la scure, colmò la pianta di onori, considerandola sacra, e da quel momento ne ebbe la massima cura.

Gli uomini, per loro natura, non amano e non rispettano tanto il giusto, quanto vanno in cerca dell'utile.

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