Il lamento di Eracle

ὦ πολλὰ δὴ καὶ θερμὰ κοὐ λόγῳ κακὰ καὶ χερσὶ καὶ νώτοισι μοχθήσας ἐγώ· κοὔπω τοιοῦτον οὔτ᾽ ἄκοιτις ἡ Διὸς προύθηκεν οὔθ᾽ ὁ στυγνὸς...

Molte aspre fatiche, dure anche solo a parlarne hanno sofferto le mie mani, le mie spalle; ma nessuna di quelle che mi ha imposto la sposa di Zeus, né l'odioso Euristeo, vale l'inganno della figlia di Eneo, la rete tessuta dalle Erinni, che mi distrugge.... (CONTINUA)

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