L'apparizione di Penelope nel megaron

Οι μνηστηρες εν σιωπη, του ενδοξου αοιδου ηκουον, διηγουμενου τον χαλεπον νοστον των Ελληνων εκ Τροιας ον ουτω δεινον αυτοις εποιησεν αθηνα .Της δε θειας ... την καρδιαν, δεινω κατεχομενην πενθει.

I proci in silenzio ascoltavano il celebre cantore che narrava il difficile ritorno dei Greci da Troia che Atena aveva reso loro così terribile.

Poiché Penelope figlia del saggio Icario udì la sua voce straordinaria scese (lett. scende) la scala dell'alto talamo, ma non da sola. Infatti le annunciavano due inservienti. Quando Penelope giungeva alla porta della sala dei proci si fermava rivelando le guance e piangendo dice(va) al celebre cantore:

"Conosci o Femio, anche molte altre imprese terribili degli dei e degli uomini che sono soliti cantare lietamente gli aedi...(continua)

Testo greco completo

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