La cicala e la volpe
Τέττιξ μέν έπί ύψηλοΰ δένδρου αδει. Αλώπηξ δέ αυτόν κατεσθίειν βούλεται και δόλον έπινοεΐ....
Una cicala canta su un albero alto. Una volpe vuole mangiarsela ed escogita (ἐπινοέω) un inganno.
Si siede ( καθέζομαι) di fronte (ἀντικρύ ) ed elogia la bella voce della cicala e la sollecita a scendere: "Desidero vedere – dice – quale animale emette un suono (φθέγγομαι)
così. La cicala sospetta (ὑπονοέω) un'agguato della volpe, strappa (ἀποσπάω) una foglia e la getta giù. La volpe quindi corre verso la cicala ma trova solo una foglia, ma la cicala dice: "Ma amica, tu sbagli se pensi (ὑπολαμβάνω) che scenda; io infatti evito le volpi dopo che ho visto nella grotta di una volpe ali di cicala". La favola dimostra che le sventure dei simili rendono saggi i più prudenti fra gli uomini (genitivo partitivo).
(By Vogue)
Versione tratta da Esopo
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