La favola della colomba

Ἔτερψεν αὐτούς ποτε φάττα βουκολικὸν ἐκ τῆς ὕλης φθεγξαμένη. Καὶ τῆς Χλόης ξητούσης μαθεῖν ὅ τι λέγει, διδάσκει αὐτὴν ὁ Δάφνις μυθολογῶν τὰ θρυλούμενα....

Un'altra volta a rallegrarli fu una colomba che, dal boschetto vicino, stava gorgheggiando una canzoncina da pastori.

Cloe desiderava conoscerne il testo; Dafni allora glielo spiegò, raccontandole una storiella assai nota. «C'era una volta, ragazza mia, una ragazza bella come te e che così pascolava molte mucche in una selva; anche lei era brava a cantare e le sue giovenche amavano quel canto. Quando le portava al pascolo, non doveva bastonarle o pungolarle, ma seduta sotto un pino a intrecciare ghirlande con le sue fronde, cantava Pan e Pitis, e le mucche se ne stavano tranquille al suono della sua voce Un giovane, che pascolava buoi poco lontano (anche lui bello e intonato come la fanciulla), volle fare a gara a chi cantava meglio.

Quando fu il suo turno, da uomo tirò fuori una voce più potente, ma dolce comequella di un fanciullo; e così le otto giovenche più belle della mandria di lei passarono a quella di lui, ammaliate dalla sua voce. Grande è lo sdegno della ragazza, sia per la sua mandria smembrata sia per la sconfitta subita nella gara di canto; per questo prega gli dèi di trasformarla in uccello prima che rientri a casa. Gli dèi esaudiscono il suo desiderio e la mutano in un uccello che, come la ragazza, viva in montagna e ami cantare.

E ancora oggi, quando gorgheggia, ricorda la sua sventura, che cioè è sempre alla ricerca delle giovenche perdute»

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