Un sogno di senofonte

Επει δε απορια ην, ο Ξενοφων ελυπειτο μεν συν τοις αλλοις και ουκ εδυνατο καθευδειν....

Poiché c’era difficoltà, Senofonte era angosciato con agli altri e non riusciva a dormire.

Poi, si addormentò per un po’ di tempo ed ebbe una visione. Gli pareva che, scoppiato un temporale, un fulmine cadesse sulla casa paterna e che per questo lampeggiasse tutta. Allora, spaventato subito si svegliò e giudicò il sogno favorevole perché, pur essendo in travagli e pericoli gli sembrava di vedere una grande luce proveniente da Zeus:

ma era anche atterrito perché il sogno gli sembrava venire da Zeus re, e che il fuoco ardesse in cerchio, quasi a significare che non potesse fuggire dal territorio del re. All’inizio, un pensiero gli viene: “Perché me ne sto disteso?

La notte avanza; all’alba è verosimile che i nemici avanzino. Se i nemici ci prendono, moriremo”. Chiama allora i capi delle schiere e convoca l’assemblea.

Testo originale

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