Bisogna sempre astenersi dall'ira

versione ad Litteram

Iram philosophi antiqui magnum vitium putabant; saepe ...

Gli antichi filosofi pensavano che l'ira (fosse) un grande vizio; spesso infatti l'ira è causa di molti danni, sconvolge l'animo e spinge a cattivi propositi.

"Evitate l'ira", dicevano i maestri ai (loro) discepoli; "L'ira è avida di sofferenza", diceva un filosofo Romano. Nei libri i discepoli trovavano celebri esempi delle insidie dell'ira. Alessandro, figlio di Filippo, spesso invitava gli amici ai convivi. Quando gli amici giungevano da Alessandro, erano allegri, ma temevano sempre l'ira di Alessandro.

Un giorno, quando durante un banchetto gli amici di Alessandro - soprattutto Clito - lodavano con molte parole le imprese e le guerre di Filippo, il ricordo delle imprese di Filippo turba l'animo ad Alessandro. Alessandro, che nei banchetti spesso beveva molte coppe di vino, dice all'amico, già ubriaco: "Clito, quando metti a confronto Alessandro con Filippo, ritieni grande la gloria di Filippo, piccola quella di Alessandro!". Ma Clito, uomo valoroso in guerra e amico fedele di Alessandro, non cessava di lodare le imprese di Filippo e suscitava sempre più l'ira del figlio. All'improvviso Alessandro prende la lancia e uccide Filippo.

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