Carestia a Roma
versione latino Livio
Eo anno, cum et foris quieta omnia a bello essent et domi sanata discordia, aliud multo gravius malum civitatem invasit, caritas primum...
In quell'anno essendo fuori di casa tutto tranquillo senza pericoli di guerra e in patria la discordia sedata, un altro male molto più grave invase la città, in primo luogo la carestia di frumento dai campi coltivati a causa della rivolta della plebe, quindi la fame che è solita agli assediati.
E il vento sarebbe stato la rovina di schiavi e soprattutto della plebe se i consoli non avessero provveduto, inviando persone da tutte le parti a fare incetta di grano, non solo in Etruria da Ostia nelle spiagge favorevoli e nel mare propizio fino a Cuma attraverso i Volsci, ma anche in Sicilia.
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