Amore di Euclide per la filosofia (VERSIONE di latino)

Amore di Euclide per la filosofia
versione di latino di Autore: sconosciuto

Decreto suo Athenienses caverant ut, qui Megarensis civilis esset, si intulisse Athenas pedem prehensus esset, ea res ei homini capitalis esset; tanto Athenienses odio flagrabant finitimorum hominum Megarensium!

Tum Euclides, qui indidem Megaris erat qiuque ante id decretum et esse Athenis et audire Socratem consueverat, postquam id decretum sanxerunt, sub noctem, cum advesperasceret, tunica longa muliebri indutus et pallio versicolore amictus et caput velatus e domo sua Megaris Athenas ad Socratem commeabat, ut vel noctis aliquo tempore consiliorum sermonumque eius fieret particeps; rursusque sub lucem milia passuum paulo amplius viginti, eadem veste illa tectus redibat. At nunc videre est philosophos ultro currere, ut doceant, ad fores iuvenum divitum, eosque ibi sedere atque opperiri prope ad meridiem, donec discipuli nocturnum omne vinum edormiant.


Con un loro decreto, gli Ateniesi avevano decretato che se uno che era cittadino di Megara avesse messo (il suo)piede ad Atene, fosse catturato e quella cosa (l'aver messo piede ad Atene) quel delitto sarebbe stato capitale per quell'uomo", gli Ateniesi bruciavano di un odio così esagerato contro i cittadini di Megaracon confinanti! Allora Euclide, che era proprio di Megara e prima di quel decreto era solito andare ad Atene e (era solito) ascoltare Socrate, dopo che ebbero approvato questo decreto, durante la$ notte, mentre stavano calando le tenebre, vestito di lunga e femminile tunica e avvolto in un mantello variopinto e con il capo velato, dalla sua casa a Megara si recava ad Atene, da Socrate, per diventare partecipe dei suoi discorsi e insegnamenti almeno per un certo periodo della notte; e di nuovo, sul far del giorno, con la stessa tunica tornava a quella dimora, percorrendo i poco più di ventimila passi.

E invece ora succede che vediamo i filosofi correre spontaneamente per insegnare presso le case dei giovani ricchi, sedere lì ed attendere quasi fino a mezzogiorno, fino a che i discepoli non abbiano smaltito dormendo l'ubriachezza provocata da ogni qualità di vino della notte.

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