Annibale (VERSIONE LATINO da Le ragioni del latino)

Annibale versione latino di Autore Le ragioni del latino

Caloris ac frigoris patientia par; cibi potionisque desiderio naturali, non voluptate modus finitus; vigiliarum somnique nec die nec nocte...

La sopportazione del caldo e del freddo(era) pari; la misura del cibo e del bere definita dalla natura non dal piacere, i tempi delle veglie e del sonno distinti non dal giorno dalla notte;

molti lo videro spesso mentre giaceva a terra coperto da un mantello militare tra sentinelle e corpi di guardia.

Il medesimo era di gran lunga il primo dei cavalieri e dei fanti, per primo andava in battaglia, per ultimo, entrato in combattimento, se ne andava. Enormi vizi eguagliavano queste tanto grandi virtù dell'uomo:

una crudeltà disumana, una slealtà più che punica, niente si santo nessun timore degli dei nessun giuramento, nessun rispetto. (Livio)

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